lunedì 17 novembre 2014

Alla scoperta di Sassano: tra storia, natura e arte



Sassano

Il Comune di Sassano si trova nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno. Il territorio comunale degrada dai versanti settentrionali del complesso montano del Cervati. Gran parte delle risorse si concentra sui territori della pianura che è a valle del centro abitato. Tra questi insediamenti Silla, ha perso rapidamente tradizionali connotazioni rurali per acquisire sempre più quelle residenziali e soprattutto commerciali.


Lungo la linea di attacco della piana ai rilievi, verso Buonabitacolo, si trova l’importante complesso sorgentizio delle “Fontanelle Sottane”. La manifestazione è alimentata dal vasto rilievo carsico che si eleva improvvisamente alle sue spalle assumendo la conformazione di un vero e proprio serbatoio naturale. Prima che le pendici montane guadagnino le quote più alte del Monte Cervati, si assiste a una vasta depressione tettonica, dove la roccia calcarea si alterna a modeste estensioni di seminativi e boschi.


Valle delle Orchidee

Qui ha origine la profonda solcatura del fiume Peglio, che solo in corrispondenza di Buonabitacolo riesce a espandere il suo alveolo, per immettersi nel Calore. Oltrepassato il Ponte Peglio, si prosegue fino a Vallicelli, dove si registrano una delle maggiori concentrazioni di orchidee selvatiche, la cosiddetta “Valle delle Orchidee”, di cui a oggi gli studiosi ancora ne individuano nuove specie e varietà. L’altro torrente è quello della “Zia Francesca” esso proviene dal territorio di M. S. Giacomo.



L’origine dell’insediamento di Sassano
è tra le più oscure dei comuni del Vallo di Diano, tanto da rendere obbligatorio il riferimento al suo toponimo che, analizzato a fondo, rivela la sua provenienza dal linguaggio amministrativo dei Romani (e non come erroneamente ascritto al termine “Sasso Sano”: si tratterebbe di un prediale che hanno la caratteristica terminazione in- ano o –anum che va collegata con i possedimenti terrieri agrari derivato proprio dai nomi di gentes presenti sul territorio sempre in epoca romana, in particolare con un “Praedia Soxiani” questo Soxiano doveva essere un nobile possessore terriero).

Con il passare del tempo è rimasto solo il nome del possessore, volgarizzatosi poi in Sossiano o Sozziano da cui Sassano. Tale persistenza terminologica è supportata da varie evidenze archeologiche ascrivibili ad epoca romana come i rinvenimenti fortuiti pertinenti ai resti di una villa romana o l’incidenza di un sarcofago noto come la “tomba della principessa” o “tomba del crociato”.

Nel 1994 un’altra importante scoperta archeologica attesta che il territorio di Sassano era già abitato nel periodo arcaico: fu infatti esplorata la “Grotta del Pino”. La leggenda vuole che Sassano sia sorto nei pressi di una ricchissima fontana con la portata d’acqua incanalata in dodici bocche ancora oggi è possibile vedervi le massaie a lavare presso queste fontane il loro bucato con sapone realizzato a mano tradizionalmente secondo antiche e segrete procedure.

Tuttavia, dalla leggenda si può comunque evincere che, una fontana di portata d’acqua così copiosa, presupponesse un nucleo abitato. La linea di confine tra leggenda e realtà, mito e storia è comunque un filo sottile non sempre tracciabile nettamente: è proprio presso la Fontana Grande che troviamo monumentalizzato nella facciata un’edicola funeraria maschile raffigurante un individuo maschile fino all’altezza dell’addome.
Edicola funeraria maschile

L’iscrizione moderna riportata sull’edicola “RIFORMATA A.D. 1833” suggerisce l’anno di rimaneggiamento come elemento decorativo nella facciata della fontana. Ricordiamo che murato troviamo anche uno stemma del Comune di Sassano ascrivibile ad epoca moderna anch’esso riusato. Questo posto attesta una continuità storica con la presenza dei monaci Basiliani che poco distante dalla fontana avevano la loro residenza detta “Grancia”. 









A cura di Antonella Romano e Nica Loscalzo

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