lunedì 29 dicembre 2014

4 Gennaio: #domenicaalmuseo a Benevento con ILOVD



Domenica 4 Gennaio, nuovo appuntamento con #domenicaalmuseo in compagnia di ILOVD. Si partirà alla volta di Benevento, alla scoperta del complesso di Santa Sofia, dell'Arco di Traiano e Teatro Romano e del "Presepe nel Presepe" a Morcone.

lunedì 15 dicembre 2014

1 Maggio 2014: invasori all'attacco, ops... alla scoperta di Auletta




Si sono tenute lo scorso 1° Maggio le Invasioni Digitali dedicate al borgo di Auletta. Appuntamento che insieme alle altre due date di Sassano e Atena Lucana, è stato inserito nel calendario dei Percorsi Digitali e ha visto protagonisti molti Comuni del comprensorio valdianese. Ecco alcuni scatti e una breve descrizione tratti dall'album che raccoglie i momenti più belli di quel pomeriggio.

lunedì 1 dicembre 2014

Ripercorrendo... i Percorsi Digitali: Caggiano - 11.05.2014




La giornata inizia bene. Ritrovo dei partecipanti in piazza Lago con i ragazzi de La Preta e partenza. Clima piacevole e un amichevole sole. Man mano si lascia il centro abitato e ci si comincia ad inerpicare su per il fianco della montagna, il ritmo rallenta ma non l'entusiasmo, aiutato anche dai panorami che cominciano a far capolino sopra ed intorno a noi. 

lunedì 24 novembre 2014

Il Santuario Francescano di Sant'Antonio a Polla, un itinerario di arte, storia e fede




È compito arduo descrivere un paese con una sola immagine e in poche parole, perché è soltanto guardandolo da vicino che si possono apprezzare le bellezze e le magie che sono in esso custodite. Ma ci proverò ugualmente racchiudendo tutto questo nell’ immagine di un monumento che è diventato nei secoli il simbolo di Polla: il Santuario Francescano di Sant’Antonio.

lunedì 17 novembre 2014

Alla scoperta di Sassano: tra storia, natura e arte



Sassano

Il Comune di Sassano si trova nel Vallo di Diano, in provincia di Salerno. Il territorio comunale degrada dai versanti settentrionali del complesso montano del Cervati. Gran parte delle risorse si concentra sui territori della pianura che è a valle del centro abitato. Tra questi insediamenti Silla, ha perso rapidamente tradizionali connotazioni rurali per acquisire sempre più quelle residenziali e soprattutto commerciali.

lunedì 10 novembre 2014

San Rufo: tra storia e annedoti

Risorse



Mulini



La zona dell’attuale San Rufo ha visto l’avvicendarsi di alcuni borghi tra cui quello romano di Casalvetere, scomparso presumibilmente in epoca medievale, e di alcuni pagus romani. Più tardi, intorno al IX-X secolo, in posizione dominante nacque il Borgo di Calvanello intorno all’omonimo castello, in difesa delle scorrerie saracene che imperversavano nella pianura.

venerdì 12 settembre 2014

QUELLI CHE BEN PENSANO – Storia di un tradimento

La storia ruota attorno alla fortezza salese

Il 1497, un anno che a molti nel Vallo non dice nulla, ma che è stato fondamentale per la storia di tutto il nostro territorio.
E’ stato l’anno in cui i Sanseverino, con la loro terza congiura, persero definitivamente il controllo dei feudi valdianesi.

La storia è lunga e non ne parlerò qui, ma narrerò di una leggenda che si racconta a Sala Consilina, su come i soldati aragonesi riuscirono ad entrare nelle mura apparentemente impenetrabili della città.
Si narra che un tal Giovanni Antonio Bigotti, membro di quella famiglia Bigotti molto influente nella storia salese, aprì letteralmente le porte della città agli assediatori, che entrarono a Sala distruggendo e bruciando le città.
Questo per punire la ribelle popolazione salese e per far arrivare come monito il fumo del rogo a Teggiano, dov’era barricato Antonello Sanseverino.

La facciata barocca della
Cappella di San Giuseppe,
ex cappella Bigotti
(foto di Michela Porpora)

La storia, si sa, fece il suo corso, il Sanseverino si arrese, ed il feudo di Sala passò ai certosini di Padula.

Ora, sarà un caso che la Grancìa di San Lorenzo, da dove i certosini gestivano il feudo salese, fu costruita a pochi metri dal palazzo della famiglia Bigotti.
Così come, sarà un caso che la famiglia ebbe ottimi rapporti con la Certosa in quegli anni. Come, ad esempio, attesta l’utilizzo degli artisti chiamati dai monaci nella Certosa, per decorare la cappella di famiglia, oggi “Cappella di San Giuseppe”.
Ma ripeto, questa è una leggenda, senza alcun fondamento storico, che a Sala si tramanda da secoli di padre in figlio. A segno, anche, che certe ferite, ripeto Sala fu completamente distrutta, rimangono nei ricordi e nelle parole della popolazione.

Può essere anche che sia stato un modo per dare un senso ad una rovina, di cui il popolo non aveva né colpe, né spiegazioni. Ma si sa anche, che nelle voci della gente c’è sempre un fondo di verità.

Vox populi, vox Dei.

Articolo scritto da Antonella Granata